Con il termine megalitismo si indica quel fenomeno architettonico e culturale che si sviluppa in tutte Europa fra il 5000 e il 2000 a.C., ma perché ne parliamo su un blog di agenzie funebri?
La risposta è semplice: perché oggi vi raccontiamo delle Tombe dei Giganti.
Queste note strutture sono parte di questo enigmatico fenomeno architettonico, il megalitismo. Legate a queste sculture si cela un’aura di magia e misticismo che neanche i più importanti storici sono riusciti a svelare.
Ma quali sono le principali forme del megalitismo? Gli storici sono riusciti a suddividere le strutture in 3 diverse tipologie:
Ed è proprio da questa base di partenza che vi invitiamo a viaggiare nel tempo con noi e a scoprire l’affascinante mondo della civiltà nuragica.
La cultura nuragica fa la sua apparizione in Sardegna durante la prima età del bronzo verso il XVIII sec. a.C. e il suo nome deriva proprio dal monumento più caratteristico di tale civiltà: il nuraghe.
In precedenza, già le popolazioni prenuragiche avevano disseminato il territorio sardo con le cosiddette is perdas fittas (le pietre fitte), termina che indica le costruzione menhir, ma è con la civiltà nuragica che vediamo un ulteriore sviluppo di queste strutture.
La civiltà nuragica, studiata dal padre dell’archeologia sarda Giovanni Lilliu, viene classificata in 5 fasi, ognuna con uno sviluppo anche da un punto di vista architettonico:
Le Tombe dei Giganti, in sardo tumbas de sos mannos, sono monumenti utilizzati come tombe collettive dalla civiltà nuragica; queste costruzioni funerarie sono molto diffuse in Sardegna, soprattutto nella parte centrale. Il nome sembra derivare da una leggenda secondo cui furono ritrovate all’interno di questi monumenti delle ossa enormi.
Nel corso del tempo queste strutture mantengono inalterata la pianta a forma di testa taurina, ma nel corso degli anni sono state applicate tecniche architettoniche diverse, le stesse utilizzate per i nuraghi (un’altra nota struttura megalitica sarda). Tra le tipologie di tombe possiamo identificare:
La funzione delle tombe non è solo legata a un aspetto cerimoniale religioso, sembra che con il tempo queste strutture siano state utilizzate come ossari dove porre le spoglie dei defunti.
Ed è proprio la presenza di resti ossei che ha portato alla nascita del nome: la tradizione popolare infatti ha chiamato le tombe con resti ossei domus ‘e s’orcu (casa dell’orco), questo perché la grande quantità di ossa trovate poteva far pensare ai resti di un enorme banchetto di orchi, che la leggenda trasformò poi in “giganti“. Il nome, nato dalla fantasia popolare, è stato assimilato dagli archeologi che tuttavia spesso preferiscono il termine “tombe dei giganti”.
Rispetto alle necropoli che siamo soliti conoscere, i membri della tribù o del villaggio venivano a rendere omaggio ai defunti della comunità senza distinzioni di rango, senza particolari privilegi e senza apportare offerte di valore; questa è un’altra caratteristica che rende le Tombe dei Giganti delle strutture uniche al mondo.
La struttura delle tombe dei giganti è molto particolare: secondo Giovanni Lilliu la pianta a forma di muso di un toro, simbolo della divinità maschile; mentre secondo altre interpretazioni potrebbe anche richiamare all’organo femminile; questo perché la morte viene considerata come congiunzione rigenerante tra il toro e la dea madre che accoppiandosi ridavano vita ai defunti nell’aldilà.
L’archeologa Editta Castaldi, escludendo qualsiasi spiegazione sacra, ipotizza che l’esedra, compreso il bancone-sedile, avrebbe avuto una funzione pratica e funzionale, più che altro correlata anche al bisogno di consolidare alla base le lastre ortostatiche.
Il cuore della tomba era sicuramente la camera funeraria, che poteva raggiungere una lunghezza di 20 metri e un’altezza anche di 3 metri; esternamente invece, sulla facciata esterna, era costituita da pietre conficcate verticalmente nel terreno e disposte in semicerchio, a richiamare appunto la forma delle corna del toro.
Secondo alcune teorie, le tombe dei giganti sarebbero situate lungo canali energetici, per questo molti luoghi finiscono per diventare meta di pellegrinaggio per tutte le persone che desiderano beneficiare del forte magnetismo naturale che le circonda.
Ovviamente questo simbolismo di cui vi parliamo è in forma ipotetica, non ci sono concrete testimonianze scritte della civiltà dei Nuraghi, e questo contribuisce probabilmente a creare quell’aura di mistero intorno a queste monumentali strutture.
Le Tombe dei Giganti rappresentano una delle testimonianze più suggestive della gloriosa età nuragica, e di strutture monumentali con funzione funebre ce ne sono anche altre, come i nuraghi stessi. Quello che è certo è che ogni popolo ha delle proprie tradizioni che da secoli continuano, per questo la nostra agenzia ci tiene a rispettare ogni cultura organizzando funerali e cerimonie funebri in base alle specifiche esigenze.