HAI SUBITO UN LUTTO? CHIAMACI T. 025 74 05 108 M. 327 98 76 901

La cremazione: scopriamo insieme questa sepoltura.

Una scelta sempre più attuale: la cremazione

“Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris”

Questa locuzione latina molto famosa, che tradotta significa “Ricordati, uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai”, ci fa subito tornare alla mente l’immagine di un fuoco: lo senti già nelle orecchie quello scoppiettio tipico, e quella sensazione di tepore tipica. Tutto molto poetico, ma qui occorre parlare di qualcosa di più pratico.

Abbiamo deciso di cominciare il nostro articolo con una locuzione tratta dalla Bibbia, proprio perché nota è sempre di più la pratica della cremazione: in Italia la crescita è sempre più costante, soprattutto nel nord Italia. Nel 2021 a fronte di 709.000 decessi sono state eseguite circa 244.000 cremazioni, con una incidenza percentuale che supera il 34%.

Nella zona del centro si nota anche qui un leggero e progressivo aumento, mentre la zona del sud è quella con i dati più bassi. Ma come mai questa differenza? La motivazione è principalmente legata alle tradizioni culturali: le eredità ideologiche costituiscono un freno, un ostacolo effettivo alla attività legislativa e normativa di Regioni e Comuni.

Il retaggio storico-religioso dell’Italia

La sepoltura per tumulazione o inumazione è una parte importante della cerimonia funebre tipica cattolica, non a caso sono anche sempre state le modalità preferite dalla Chiesa, a discapito della cremazione che solo recentemente ha cominciato ad essere sempre più diffusa.

Nei tempi antichi erano molte le ideologie non cristiane che praticavano la cremazione, in quanto fra le loro credenze non c’era l’immortalità dell’anima. Questa preferenza della pratica crematoria da parte di altre religioni ha fatto sì che la Chiesa puntasse il dito, non tanto sulla pratica in sé, quanto sulle diverse religioni. Non a caso, in tempi di pestilenze o guerre, la chiesa non si è mai opposta alla cremazione o comunque non è mai stato affermato che la cremazione non sia compatibile con l’immortalità dell’anima.

L’associazione cremazione = ateismo è un’idea errata nata ai tempi dell’illuminismo: questo perché si pensava che si potesse distinguere i credenti dai non credenti sulla base della pratica di sepoltura scelta. La cremazione divenne il simbolo con cui si distinguevano i credenti dai non credenti, in una sorta di protesta contro la chiesa e il pensiero religioso, utilizzata come strumento per manifestare espressamente disapprovazione nei confronti della religione.

Fu per questo motivo che il Sant’Uffizio fu costretto a condannare la cremazione, non tanto per l’azione fisica compiuta di bruciare il corpo, ma per quello che questo gesto rappresentava. Nel 1963 la Santa Sede si pronunciò di nuovo a favore della pratica della cremazione, ma soltanto a patto che non fosse utilizzata per manifestare odio contro la fede cattolica.

L’incenerimento è oggi visto dalla Chiesa come una modalità di sepoltura rispettosa del cadavere allo stesso modo dell’inumazione. Del resto, il fuoco non tocca l’anima, distrugge solo più in fretta la parte corruttibile della persona: fa in poche ore ciò che la natura impiega più tempo a compiere. Ma per la resurrezione dei corpi, non c’è alcuna differenza tra la polvere e la cenere.

Perché la cremazione è in aumento?

I motivi per cui questa pratica crematoria è in aumento possono essere svariati, ognuno può avere un motivo più o meno personale, ma fra queste ce ne sono due che spiccano principalmente:

  • Ragioni religiose
  • Ragioni di spazio
  • Ragioni etiche

Fra le prime possiamo annoverare l’idea, anche se sempre meno radicata, che la pratica della cremazione sia strettamente legata all’ateismo. Molte persone credenti, non accettano l’idea di essere cremati proprio perché sentono la necessità di rifarsi all’esempio di Gesù, che venne inumato.

Fra le seconde, la facilità di poter collocare più persone nello stesso colombario, o ancora, la spese cimiteriali inferiori.

Fra le ragioni etiche invece possiamo citare l’aspirazione a un ideale ritorno al “ciclo della natura”, attraverso la dispersione delle ceneri, inoltre scegliere la cremazione riduce il consumo di suolo e l’inquinamento legato a materiali non biodegradabili sotterrati.

Insomma, ognuno ha le proprie buone ragioni per scegliere come essere sepolto, ma soprattutto scegliere anche come verrà svolto l’intero funerale: non a caso sono sempre di più le persone che scelgono di pagare anticipatamente, e dunque decidere fin nei minimi dettagli, il proprio funerale. In che modo? Tramite la pianificazione del tuo funerale, un gesto di amore e un atto di responsabilità verso i propri cari.

Onoranze Funebri Favero - Via Capecelatro 55 – 20148 Milano - P.IVA: 10095990965 | Cookie Policy | Privacy Policy | Powered by SWI

Chatta con noi