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Come funziona un forno crematorio

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Scopriamo la cremazione, una delle pratiche di sepoltura più antiche del mondo

La cremazione è una procedimento di sepoltura conosciuto fin dalla preistoria e, forse più noto, ampiamente praticato dai vichinghi così come dai greci e dai romani. Quanti di noi ricordano il film Troy di Wolfgang Petersen, la scena dei funerali di Patroclo? Ecco, quello è un esempio di come anticamente venivano bruciati i corpi dei defunti. Abbiamo inoltre testimonianza anche di pire funebri famose come quelle di Alessandro Magno nel 323 a.C. e di Giulio Cesare nel 44 a.C.

Ma perché l’usanza era quella di bruciare? La risposta è più semplice di quello che sembra. Il fuoco nell’antichità, ma ancora in molte zone dell’Asia, ha intrinsecamente una connotazione purificatrice, che permette il passaggio verso l’aldilà. Non a caso si pensava che l’anima, una volta bruciato il corpo, potesse raggiungere il regno dei morti.

Nel corso degli anni ovviamente questa tecnica si è evoluta fino a diventare quello che conosciamo oggi come forno crematorio.

Come sappiamo tutti, il forno viene ancora oggi associato ad un momento buio della storia dell’umanità, ma noi oggi non vogliamo raccontare il violento abuso di questo strumento, piuttosto ridare dignità ad una tradizione che fin dai tempi antichi è sempre stata associata al prendersi cura del defunto anche dopo la sua morte.

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Il processo di cremazione

La pratica della cremazione è un processo che si sviluppa seguendo diverse fasi, oggi qui ve le vogliamo raccontare per farvi comprendere che non si tratta semplicemente di bruciare un corpo ma molto di più.

La prima fase è quella della preparazione del corpo; questa fase è la stessa che troviamo anche per le sepolture tradizionali: infatti quello che si è soliti fare è spogliare il defunto dei beni che si vogliono conservare, vestire la salma e eliminare tutti quegli apparecchi che possono creare problemi alle fasi successive della cremazione. Una volta completata questa fase è possibile collocare il defunto nella bara scelta dalla famiglia.

Il corpo prima di essere portato verso il forno crematorio, viene mantenuto all’interno di stanze apposite che vengono mantenute ad una temperatura tale che permette la conservazione del corpo, le cosiddette camere mortuarie o obitori. Una volta pronti, il corpo viene trasportato verso il forno crematorio.

Il forno crematorio

Quello che contraddistingue il forno crematorio è la presenza di due camere, una superiore e una inferiore, separate soltanto da una griglia fatta di materiale refrattario. Cosa significa refrattario? Che è resistente al calore.

La bara del defunto viene collocata nella parte superiore del forno ed è qui che avviene la combustione in due diversi modi:

  • attraverso il riscaldamento delle pareti grazie a delle resistenze elettriche o bruciatori gas
  • attraverso la fiamma diretta

La durata della combustione è variabile, dipende da diversi fattori, ma solitamente si aggira attorno ai 60-90 minuti.

Durante la fase di combustione, è presente all’interno della camera un sistema di ventilazione che alimenta la fiamma, immettendo continuamente ossigeno per mantenere attiva la combustione. Oltre a questo sistema di ventilazione, ce n’è anche uno di aspirazione creato per rimuovere i gas tossici.

Con la combustione il corpo del defunto viene ridotto in cenere, mentre i frammenti di ossa o altro, cadono nella parte inferiore del forno attraverso la griglia. Una volta fatto raffreddare il forno, i resti cremati vengono ispezionati, andando ad eliminare tutti i resti metallici come capsule, viti o impianti; questo passaggio può essere fatto a mano o, ancora meglio, attraverso dei magneti.

È giunto ora il momento di finalizzare i resti. Cosa significa? Vuol dire che i residui solidi vengono macinati e ridotti in polvere omogenea, quella che noi tutti conosciamo come “cenere”.

Piccolo off-topic, vogliamo raccontarvi una curiosità: lo sapevate che dalle ceneri è possibile creare dei preziosi ricordi? I cosiddetti diamanti della memoria, creati attraverso un processo di diamantificazione delle ceneri.

Questo era il funzionamento di un forno crematorio; ovviamente a seguire le ceneri verranno sigillate e consegnati ai parenti all’interno di un’urna, i quali potranno scegliere se tenere in casa le ceneri o spargerle, a seconda delle volontà del defunto.

Quello che resta

Con questo articolo speriamo di aver acceso la curiosità di molti di voi: ci rendiamo conto l’ambito dei nostri approfondimenti potrebbe essere ritenuto “macabro”, ma crediamo sia importante far viaggiare la curiosità oltre ogni limite, anche su argomenti considerati, purtroppo, ancora tabù nella nostra società.

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